. . . . . , una sera normale di un giorno normale come
tanti.
Anthony era tornato a casa, dopo una piacevole serata trascorsa tra
amici come tante altre volte.
Si era fatta mezzanotte e si preparava per mettersi a letto.
Mentre infilava le pantofole e riponeva gli indumenti, fu preso da una certa inquietudine di cui non riusciva a coglierne l'origine.
Si stese sul letto e spense la luce del lume che stava alla sua destra, e rimase con gli occhi aperti al buio
guardando il soffitto.
Dopo qualche istante accadde qualcosa d'incredibile: il suo corpo
cominciò a vibrare, come colto da un tremito continuo e subito dopo, nel tentativo di girarsi, si accorse che i suoi arti non rispondevano più agli ordini del cervello. Era come
immobilizzato, paralizzato dalla testa ai piedi, ed il sangue gli si gelò nelle vene. Era pienamente
cosciente, voleva gridare per chiedere aiuto, ma dalle sue labbra non uscì un
filo di voce. Fu assalito dal panico, gli mancava l'aria e voleva raggiungere
la finestra per aprirla e prendere una boccata di respiro, ma niente, nemmeno
un piccolo movimento. Ma non era finita qui.
Qualcosa di straordinario si stava materializzando nella
stanza:
una specie di pulviscolo luminoso, composto da miliardi di
puntini di luce, iniziò a roteargli intorno come uno sciame di api, assumendo
via via l'apparente consistenza e colore
di quelle nebulose del cosmo composte da gas interstellare, fotografate
dai telescopi spaziali, con i riflessi di colore tendenti al violetto.
A quel punto gli interni della sua camera da letto erano spariti dalla sua vista, ed in quel preciso istante realizzò di possedere un'anima.
Una forza indescrivibile esercitò su di lui un potere di attrazione tale da
strappargli letteralmente l'anima dal corpo, attraverso quella zona del petto che alcuni usano definire plesso solare. E’ come se venisse asportato qualcosa che è legato
intimamente al proprio corpo e che ne è parte integrante, come un vero e proprio organo
interno.
Era convinto che stesse per morire, anzi; che fosse già morto. Pertanto oppose una strenua e disperata resistenza a quella "morte" improvvisa ed assolutamente inattesa che lo fece aggrappare a "questa vita" con tutte le sue forze.
Nel frattempo quella nebulosa, continuando a roteare
lentamente, si era trasformata in un tùrbine, e lui, o meglio, la sua anima, si ritrovò dentro, tanto da vederne l' imboccatura dell'altra estremità.
D'un tratto si trovò proiettato nello spazio cosmico, senza saper dire dove.
La lucidità della sua coscienza era diventata massima, di
una straordinaria chiarezza mai sperimentata prima di allora, da non riuscire a trovare le parole per descriverla.
Ed anche la sua vista era diventata straordinaria. Non più costretta nei sensi
del corpo fisico, riusciva a vedere a 360 gradi, anzi di più, vedeva in modo
globale in tutte le direzioni contemporaneamente..
In verità, vista e coscienza erano diventate un tutt'uno senza distinzione.
In verità, vista e coscienza erano diventate un tutt'uno senza distinzione.
Ebbe la percezione di una forza attrattiva, come quella che un magnete esercita su di un pezzo di ferro,
provenire da alcuni punti luminosi nello spazio. Esattamente simili a come vediamo le stelle nel cielo ed interpretati dalla sua coscienza come delle vere e proprie "Entità".
Ognuna di queste Entità possedeva la propria particolare
energia, che trasmetteva telepaticamente
alla sua coscienza, e quest’ultima ne riconosceva le singole intensità e qualità
contemporaneamente, ricevendone delle vere e proprie sensazioni fisiche.
Poco dopo di colpo rientrò in sé.
Era confuso, e allo stesso tempo stremato e terrorizzato.
Si sedette sul bordo del letto, stanco e smarrito come per un
lungo viaggio nell'ignoto, e profondamente turbato per la portata di ciò
che aveva vissuto.
Anthony custodì gelosamente e per lungo tempo il segreto su questa esperienza, poi un giorno, per caso, gli capitò tra le mani un libro, la
cui copertina raffigurava esattamente quel vortice, con forme e colori che lui stesso aveva vissuto.
Altri evidentemente avevano fatto la sua stessa esperienza.